la biomeccanica
IN QUESTA SEZIONE POTRETE TROVARE TUTTO CIO CHE RAPPRESENTA IL SISTEMA ERGOFIT ,DALLE DESCRIZIONI DETTAGLIATE AI VIDEO ESPLICATIVI. IL VIDEO CHE SEGUIRA', E' L'ULTIMO SCATURITO DALL'ESPERIENZA MATURATA LAVORANDO APPASSIONATAMENTE , GRAZIE ANCHE ALLA COLLABORAZIONE DI OSTEOPATI E CHIROPRATICI CHE MI HANNO AFFIANCATO IN QUESTI ANNI DI CRESCITA PROFESSIONALE ...... ACCOMODATEVI DUNQUE E BUONA VISIONE !!!!!!!!
E DOPO I VIDEO, A SEGUIRE UN PO DI TEORIA!!!!
Biomeccanica e
training
Presentazione Di Armando Sevieri
LA BIOMECCANICA NEL CICLISMO
La biomeccanica e' la scienza che studia il movimento del corpo umano e nel caso in questione studia le dinamiche in stretta correlazione con il mezzo meccanico (la bici da corsa ).
Questi studi ,consentono all'atleta di esprimere la massima potenza aerobico/muscolare disponibile, senza arrecare danni di natura traumatica all'apparato muscolo scheletrico .
Il risultato di una attenta e professionale analisi portera' oltre ai vantaggi sopraelencati , al raggiungimento di una perfetta simbiosi con il mezzo meccanico che chiameremo con il nome di ergonomia.
PREMESSA POSTURALE E SIMMETRIA
E' fondamentale che la nostra postura generale sia in ottimo equilibrio ,in primis per un benessere quotidiano che ci accompagna nel corso della nostra esistenza e di conseguenza ci aiutera' nella estrema simmetria che la specialissima ci richiede nelle espressioni di forza durante un impegno agonisto o di hard training .
Speculiarmente l'assetto biomeccanico dovra' mantenrci ed implementare addirittura questo stato di equilibrio posturale , senza arrecare problemi che sovente osservo in tanti appassionati che subiscono assetti completamente fuori dai canoni ERGOFIT.
A seguito un chiaro esempio di una dismetria postura le in un atleta peraltro molto giovane
CONSEGUENZE POSTURALI E TECNOPATIE DA MAL POSIZIONAMENTO SULLA SPECIALISSIMA
Si pensa per credenza popolare che un intenso utilizzo della bicicletta generi obbligatoriamente una serie di problematiche fisiche dovute alla incompatibilita' uomo macchina ,ma posso garantirvi che non e' assolutamente cosi,
se cucita sull'atleta come un ottimo sarto farebbe per un abito su misura, la bicicletta calzera' perfettamente senza generare alcun problema, ma anzi lascera' nel followtraining una sorta di benessere generale che definirei con l'aggettivo di leggerezza assoluta, endorfine che circoleranno inarrestabili a profusione di un benessere globale .
ovviamente il dopo training dovra essere affiancato ad esercizi di riprogrammazione posturale atti a resettare quelle poche tensioni muscolare deglia arti inferiori martoriati da eccellenti performance.
A seguire una lista di problematiche ricorrenti nei praticanti di tutti i livelli (professionisti dilettanti amatori) nelle quali molti si riconosceranno
1) tensioni scapolari nei trapezi e cervicali
2 ) formicolii delle mani o singola mano
3)formicolii nell'avanpiede
4)addormentamento dei genitali
5)irritazioni o brufoli nelle zone ischiatiche e perineali
6)dolori lombari o sacrali
7)dolori o tensioni nelle anche
8)dolori o tensioni nei flessori della coscia e dietro il ginocchio
9) sciatica o tensione al piriforme
10) infiammazione del tendine rotuleo
11)dismetria posturale del bacino con rotazione destrorsa o sinistrorsa
12) instabilita' in sella
PROTOCOLLO ERGOFIT
nella foto sottostante potrete osservare angoli di riferimento per una corretta propulsione del mezzo affiancato da una guida ecccellente.
Il protocollo ergofit nasce in questi anni dal sottoscritto e se dovessi dire che ad oggi e' completo in ogni sua parte , mentirei a me stesso .
Nello studio applicato sul mezzo meccanico scopro nel tempo sempre qualche piccola peculiarita' ottimizzatrice atta a migliorare il risultato finale
ovviamente si tratta di sfumature ma che fanno parte di quello che io definisco ergonomia globale .
oggi vorrei esprimere il concetto di propulsione e avantreno .....
sembrera' strano ma nella costruzione della posizione biomeccanica sulla bicicletta vi sono due fasi di lavoro completamente distinte fra' di loro .
la fase 1 quella principe si occupa di gestire correttamente le leve degli arti inferiori collocando altezza sella e arretramento in modo che la risultante sia una spinta con angoli ben precisi , ovvero 150/155gradi per l'estensione massima della gamba al punto morto inferiore tra tibia e femore, ed un arretramento che collochi con pedivella in posizione parallela al terreno , il piatto tibiale sulla perpendicolare dell'asse del pedale , .... Solo con questa formula di due parametri combinati si otterra' il risultato cercato .
la fase 2 invece gestira' indice di flessibilita' , curvatura schiena, lunghezza arti superiori , al fine di ottenere un equilibrio che ci consenta di scaricare il giusto peso sull'avantreno per sfruttare al massimo la ciclistica che il mezzo puo' darci .
la risultante dei gradi in presa bassa tra avambraccio e omero sara' da 90°a 125°.
inoltre' il passaggio da mani sotto a sopra sulla piega dovra' essere facile e la bicicletta dovra' essere guidata con una buona percentule con mani sotto , cosa che quasi mai accade nel cicloamatore .
(70% mani sulle leve, 30% mani in presa bassa) sono piu' o meno le percentuali corrette per una buon sfruttamento del mezzo , se vi sentite al di sotto di questi valori vuol dire che il vostro assetto e' da rivedere!!!!!
In ultimo ma non meno importante la larghezza del manubrio , esso dovra' in vista frontale darvi un aspetto trapezoidale ovvero mani piu' larghe rispetto alle spalle , questo consentira' uno scarico ottimale del deltoide frontale e meno tensioni sulle mani oltre che una miglior guida .
ERGOMETRO DINAMICO MAGNETIC DAYS ED SRM
L'ergometro e' uno strumento che nasce per rilevare la forza lavoro di una macchina o del lavoro muscolare, nel nostro caso essendo una stazione dinamica misurera' la potenza muscolare erogata in funzione della variazione di assetto biomeccanico e tale strumento ci consentira' di ricavare la miglior armonia efficienza possibile per l'atletta sottoposto al test,
lo strumento che ci permette questo tipo di analisi e' l'srm e Il grafico che si otterra' sara' un analisi dettagliata della forza nei 360 gradi della cinematica ovvero della rivoluzione completa della guarnitura .
E' proprio da qui che nasce la chiave di lettura, in quanto le forze espresse non sono altro che la speculiarita' della postura stessa del soggetto .
Nel caso del grafico sottostante possiamo ben vedere la discrepanza di forze tra arto destro e sinistro che e' il frutto di una dismetria posturale .
La natura del problema puo avere origine da piu situazioni quali:
1)patologie personali
2)precedente assetto biomeccanico erratto
3)cadute dalla specialissima
dopo un percorso di riprogrammazione posturale ,l'intervento osteopatico/chiropratico
ed il nuovo assetto biomeccanico rieffettueremo un analisi della pedalata che dovra' rientrare nei valori di minima tolleranza.
a seguire un analisi del solito atleta soprastante eseguita a distanza .
La correzione della pedalata mediante inserimento di plantari personalizzati e correttori di pronazione supinazione.:L'ergonomia del piede
Partiamo dalle problematiche piu frequenti che si manifestano durante il gesto pedalato, vale a dire il classico addormentamento dei piedi, quindi Innanzitutto cerchiamo di capire le dinamiche che innescano questa fastidiosissima reazione.
L'origine si puo delinare su piu fronti e il primo sicuramente deriva piu notoriamente da scarpe strette e non adeguate :durante la fase di spinta la pianta del piede tende ad aprirsi e
ad ampliare la propia estensione acausa della cavita' dell'arcata plantare e le dita esterne possono contrastare contro le pareti della scarpa strizzando per cosi dire il piede in una morsa che riduce il microcircolo plantare.
Di seconda, sulla base dei sopranominati concetti e sempre parlando di spinta, possiamo comprendere anche quanto carico effettivo trasmettiamo alla zona metatarsale asse del pedale e piu l'atleta e' allenato e forte e tanto piu pressioni si creeranno in tale zona riducendo ovviamente il microcircolo causa del medesimo problema .
La risoluzione totale del disturbo si ottiene con scarpe di qualita' e plantari su misura che copiano l'arcata plantare distribuento nella fase di spinta le forze in gioco su tutto quello che si delinea come appoggio riducendo le pressioni della linea metatarsale.
Un'altra correzione interessante e molto risolutiva sta nell'operare la pronazione o supinazione dei piedi per compensare eventuali valgismi del ginocchio e riportare in asse la linea di spinta ginocchio piede mediante l'inserzione di cunei progressivi tra suola scarpa e tacchetta .
Concludendo posso affermare con assoluta certezza che tutte le problematiche sono di sicura risoluzione e basta affidarsi a un tecnico preparato ed appassionato che traduca per voi al meglio la dinamica causa effetto.
ARMANDO SEVIERI